Parliamo di...
A far l'amore dove si va? di Laura Gioventù
CRONACHE FERMANE È un pigro martedì pomeriggio ed è una di quelle giornate un po’ ...
È un pigro martedì pomeriggio ed è una di quelle giornate un po’ strane, fa caldo e non ho voglia di fare niente. Mi trascino apaticamente per casa e non so se cominciare a battere la testa contro il muro oppure uscire. Beh sì, forse sì, ho la luna è un po’ di traverso, capita a tutte, ma questo non significa mica essere lunatici. Bloccata all’ingorgo del malessere svolto a destra in un divieto di eccesso: decido di andare dal parrucchiere per farmi fare i colpi di sole. Ma sì, voglio cambiare un po’! Una botta di matto, ogni tanto ci vuole.
Arrivo senza un appuntamento pensando di non trovare nessuno ma sono subito scoraggiata dalla fila che mi attende. Non è possibile, è sempre la solita storia pure di martedì. Oggi non ho proprio voglia di aspettare e mentre sto decidendo di andarmene via, mi accorgo che tra le clienti ce una ragazza che conosco.
- Ciao Chiara, scusami ma non ti avevo riconosciuta con la carta stagnola in testa! È tanto che non ci si vede! Raccontami che combini di bello … come mai da queste parti? -
Nel frattempo appoggio la borsa e mi accomodo su uno sgabello. E chiacchiera che ti passa … che fai … che non fai … come butta, decido di restare, tanto la giornata è comunque andata.
- Mi sto facendo le meches Laura, voglio darmi una sistemata perché ho la ricrescita che si vede troppo. Questa sera con le amiche e i fidanzati ce ne andiamo al Babaloo, per lo schiuma party. Si festeggia il compleanno di una ragazza .… ma prima ce ne andiamo tutti a mangiare una pizza. -
- Non mi dirai che ti sei fatta il ragazzo, le dico io -
Non faccio neanche in tempo a finire di pronunciare la parola “ragazzo” che lei comincia a sorridere a trentadue denti ed inizia a raccontarmi tutta euforica!
- Si, si chiama Luca, è alto, con gli occhi scuri e i capelli riccioluti sempre spettinati, la barba un po’ incolta e la faccia da bambolotto.
Quant’è bello!
È l’amico di un’amica della mia amica Antonella. Ci siamo incontrati lo scorso inverno per caso ad una festa e mi sono subito detta che questo è l’uomo della mia vita! -
Beh ad ascoltarla, mi viene da pensare che io non mi sbilancerei troppo con questi paroloni, a 20 anni i ragazzi si prendono e si lasciano, ma gli occhi a cuore non mentono mai! Sembra proprio innamorata, cotta e stracotta … che carina!
- È appassionato di musica, prosegue lei, e suona pure la chitarra. Insieme ad un gruppo di amici ha messo in piedi una piccola band. Per mantenersi agli studi, fa il cameriere in uno chalet d’estate e in un ristorante d’inverno così nel fine settimana lavora quasi sempre. Ultimamente non riusciamo a vederci tanto spesso. Le sere in cui non lavora e quando non suona con i suoi amici, ci vediamo da lui, ma i suoi genitori gironzolano sempre per casa e non c’è privacy nemmeno per vedere un film. E a casa mia la camera è sempre occupata da mia sorella con il suo ragazzo.
Qualche volta ce ne restiamo in macchina più per forza che per scelta …. sembra essere l’unica alternativa. In inverno si gela e in estate sembra di stare dentro un forno a legna!
Ma diciamoci la verità, oltre che scomodo può essere molto pericoloso! Lo scorso 18 giugno, di ritorno dal concerto di Vasco Rossi a Rimini, alle quattro del mattino, stanchi ma al tempo stesso euforici, ci siamo guardati e non sapevamo che fare, se fermarci in qualche posto un po’ isolato o proseguire dritti verso casa . Ogni volta dobbiamo impazzirci nel trovare un luogo non troppo nascosto ma nemmeno troppo in pubblico. Ci siamo allora inoltrati per una stradina di campagna molto isolata, vicino ad un casolare che sembrava all’apparenza abbandonato. Ad un certo punto abbiamo sentito dei rumori, poi una luce, c’era qualcuno in lontananza, forse un guardone, oppure un maniaco, o solamente il proprietario della casa, so solo che la mia mente in preda al panico ha iniziato subito a viaggiare per le ipotesi peggiori, ed ho cominciato a dire “andiamo via, portami a casa”. Ci siamo spaventati moltissimo ma per fortuna, solo molta paura.
L’altra sera siamo usciti in bicicletta, ci siamo visti con gli amici per bere qualcosa in uno chalet ma a un certo punto ce ne siamo andati via, volevamo stare un po’ da soli in santa pace. Non sapevamo dove andare. Abbiamo fatto una passeggiata sulla spiaggia e ci siamo accucciati stretti stretti in due su un lettino a chiacchierare e ci siamo addormentati. Più di quello non potevamo fare, c’è sempre gente e si corre pure il rischio di una denuncia. A un certo punto siamo stati svegliati di soprassalto dal rumore di vetri rotti, c’erano dei ragazzi un po’ strani che facevano un gran chiasso, degli esaltati che si divertivano a rompere le bottiglie di birra e cominciavano ad alzare le mani.
Stasera in discoteca faremo tardi, e vorrei organizzarmi, non solo con i capelli, per trovare un posto dove poter avere un po’ più d’intimità e stare tranquilli. Ma tu, quando eri fidanzata, come facevi? -
Eh, eh, bella domanda mia cara. Questo è un problema per la maggior parte dei ragazzi e delle ragazze, a meno che non si abbiano genitori che si danno alla pazza gioia tutte le sere o magari solo i fine settimana lasciando la casa libera, o a meno che non si possegga un'altra casa.
E mentre pensavo alle parole di Chiara, lì dal parrucchiere, seduta dall’altra parte c’era pure la madre della ragazza, che ha ascoltato tutto il racconto in silenzio senza dire una sola parola in merito. E allora mi sono rivolta a lei e le ho chiesto che cosa ne pensasse.
- Cosa ne penso, cosa ne penso … Ovviamente faccio il tifo per mia figlia, perché alla sua età avevo gli stessi problemi, ma eravamo tutte noi talmente inesperte, piene di falsi retaggi e paurose di apparire delle sconsiderate che non sapevamo come fare e non ne potevamo nemmeno parlare.
I tempi cambiano al punto che ora sono le ragazze che si preoccupano dimostrando di non avere false vergogne e dimostrandosi molto responsabili, forse più responsabili dei maschietti, e con tutti i delinquenti che ci sono in giro i pericoli aumentano, ma la questione rimane sempre la stessa "A far l'amore dove si va?".
Non c’è niente di scandaloso nell’affrontare questi discorsi, del resto con quell’atto siamo venuti al mondo tutti quanti. È impossibile e inutile pensare di poterlo impedire ai nostri figli, è una cosa naturale, perché non parlarne serenamente? Ma soprattutto sono molto preoccupata per la sua sicurezza. Sono terrorizzata al solo pensiero di non vederla rientrare. Vorrei avere la certezza che torni a casa sana e salva, e magari anche felice, invece che trovarla sfracellata contro ad un lampione sulla statale adriatica all’altezza del kilometro 372 -
Come darle torto, la sua preoccupazione accomuna tutti i genitori ed è inutile mettere la testa sotto la sabbia e continuare a fare finta di niente. La sera i giovani fanno tardi, le stragi non sono solo quelle del sabato sera e il rischio di venir violentati oppure malmenati esiste e sono problemi reali.
Allora ho cominciato a riflettere sulle strutture alberghiere della nostra Provincia.
Gli alberghi si potrebbero organizzare riservando delle camere a basso prezzo per quei giovani che di rientro da concerti e discoteche non vogliono più correre il rischio di ammazzarsi per strada ma anche per le loro esigenze sessuali lecite e logiche. Un appoggio sicuro ad un prezzo ragionevole per le loro tasche, per le tasche di quei giovani che hanno un’età compresa tra i diciotto e i ventisette anni.
Oppure ci si potrebbe organizzare con l’affitto ad ore delle camere ed ipotizzare due fasce orarie, per esempio dalle 12 alle 20, e dalle 20 in poi, con uno sconto del 10% come incentivo per il secondo orario.
Si tratterebbe di una soluzione turistica umana adeguata alla realtà, perché non dimentichiamolo, il problema esiste e non è nascondendo la testa nella sabbia che lo si risolverà, e poi potrebbe essere anche vantaggioso per gli alberghi perché le stanze potrebbero essere occupate a doppio turno con un maggiore incasso totale per i gestori a fronte comunque dell’abbassamento dei prezzi per singola stanza.
Non ci nascondiamo dietro alibi religiosi, è da ipocriti non parlarne. Le politiche giovanili potrebbero sensibilizzare al problema e insieme con le Associazioni alberghiere potrebbero sviluppare una serie di ipotesi in merito e non si tratterebbe di un’operazione da burocrati di partito ma da politici illuminati.
di Laura Gioventù